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Programmazione Neuro Linguistica: l’allenatore della felicità

LIBERO – 3 novembre 2007
Programmazione Neuro Linguistica: Serenità. Soddisfazione. Benessere e appagamento. Sono tutti sinonimi di felicità.

Lo stato d’animo che da sempre l’essere umano ricerca e tenta di perseguire.

Del resto già Epicuro, filosofo dell’antica Grecia, nella sua “Lettera sulla felicità” scriveva all’amico Meneceo: “Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell’animo nostro”.

Da allora sono passati 2.300 anni e gli studiosi non hanno mai smesso di occuparsi di questo stato d’animo.

Ma come si raggiunge la felicità? Molto semplice.

Dall’8 novembre nella Capitale prenderà il via il primo corso intensivo di Programmazione Neuro Linguistica per scoprire come si possa apprendere la nuova scienza del successo personale.

Condotto da Marco Ricci, presidente di Accademia dei Coach – l’ente che organizza l’evento – il master si articola in due moduli.

Il primo inizia l’8 per concludersi l’11 novembre e il secondo è previsto dal 6 al 9 dicembre all’hotel Villa Carpegna.

“Il corso ha l’obiettivo di creare motivazione e fiducia istantanee”, ha spiegato Ricci, “per cambiare comportamenti non voluti in se stessi e negli altri”.

Rivolto a tutti coloro che vogliono dare una svolta alla propria vita, ha sottolineato il Presidente, il programma propone di “diventare più efficaci nella comunicazione e rimuovere gli ostacoli all’apprendimento.

La metodologia utilizzata nel corso sarà quella della Programmazione Neuro Linguistica: una tecnica scientifica messa a punto da due guru della psicologia internazionale come Anthony Robbins, consulente del Presidente degli Stati Uniti, di Michael Gorbaciov, di André Agassi, e Robert B. Dilts, Coach di molti dirigenti delle più importanti aziende americane.

Un corso di Programmazione Neuro Linguistica che nell’epoca in cui viviamo acquista ancor più significato. Secondo una ricerca condotta dall’Istituto Barometro, su un campione di 800 uomini e donne, per gli italiani la felicità sarebbe “una meta quasi irragiungibile”.

Dall’indagine è emerso inoltre che la maggior parte considera la felicità come “un affare da manuali di psicologia” più che uno stato da raggiungere in terra. Il 45% degli intervistati, infatti, se dovesse dare una definizione del suo stato emotivo, si giudica “insoddisfatto”.

Seguono quanti si definiscono “ansioni e preoccupati”, circa il 24%, e coloro che si sentono “depressi”, pari al 17%. Insomma chi si dichiara apertamente “felice” è una ristretta parte del BelPaese: il 12% del campione.

Ma qual’è la causa dell’infelicità? Stando ai risultati che rivela la ricerca: il 57% è da ricondursi alle “difficoltà e allo stress quotidiano”. Solo il 22%, invece, riconduce la fonte del malumore a nervosimi dovuti “alla casa, al lavoro, ai figli e alla sicurezza”.Per fortuna solo il 18% del campione giudica il proprio stato “fisiologico” e per questo non riescono a darsi una ragione del proprio malessere emotivo.

Quindi la causa dei malumori degli italiani non sarebbero, come spesso si pensa, calamità o gravi problemi di salute. Piuttosto il nemico numero uno si chiama stress, dovuto a piccole ansie della vita di tutti i giorni. “In realtà nei nostri corsi”, ha osservato Ricci, “aiutiamo i partecipanti a focalizzare le cose importanti della loro vita, a fare maggiore chiarezza nella comunicazione con se stessi”.

Qual’è allora il segreto per il raggiungimento della felicità? “Per ognuno c’è un modo diverso”, ha detto l’esperto, “ma aiutare a capire quale sia, indicare la strada per trovare dentro di sé le energie per riemergere da una sensazione di insoddisfazione e precarietà emotiva, rappresenta un primo passo importante.

Abbiamo sempre in noi le risorse emotive per affrontare la vita in modo positivo, vincente e soddisfacente.” E lo testimonia anche il film di Gabriele Muccino, “La ricerca della felicità”, tratto da una storia vera, racconava la vita di Chris Gardner, rimasto da un giorno all’altro senza lavoro e senza famiglia.

Indossando sempre il suo abito migliore e l’orgoglio di chi non vuole mollare. Chris troverà la sua porzione di felicità.

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