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Coaching: Ora l’Italia va dallo psicologo

CORRIERE DELLO SPORT – 14 settembre 2007
Coaching: Ora l’Italia va dallo psicologo
MARSIGLIA:

Energia negativa. Si è toccata con mano in questi giorni marsigliesi.

Energia negativa nelle lunghe ore tra gli All Blacks e la Romania, così come nelle due partite del Velodrome.

L’ha percepita anche Marco Valerio Ricci, il coach ( preparatore mentale) che ha seguito gli azzurri durante la preparazione estiva.

“La parola d’ordine era “Andiamo a sfidare chiunque” – rivela – Ma quello stringersi in cerchio di fronte all’Haka dei neozelandesi è stato un segnale di rifiuto della sfida che non mi aspettavo.”

Ora che la grande paura è passata e l’Italia ha tenuto in vita il suo sogno mondiale, lo staff azzurro dovrà ricostruire le certezze di un gruppo in cui per giorni ha serpeggiato la paura.

Ricci raggiungerà a breve la Nazionale nel ritiro di Saint Remy de Provence.

Sonderà l’ambiente, parlerà con lo staff e i leader del gruppo, con le coaching cercherà di individuare il tarlo che impedisce all’Italia di esprimersi all’altezza delle possibilità e delle ambizioni

“In questo momento il valore della squadra è inferiore alla somma di quello dei singoli. Ed è questo su cui dovremo lavorare.

Contro i romeni è mancato l’istinto del killer, ma credo che ai ragazzi abbia pesato il modo in cui è venuta la sconfitta con gli All Blacks – spiega Ricci, 34 anni, romano trapiantato in Val d’Aosta – Il non aver saputo rispondere alle attese dell’ambiente, all’entusiasmo della gente.” L’Italia, per inciso, ha portato 16.200 tifosi al Velodrome: 10.200 per gli All Blacks, 6.000 contro la Romania!

Gli azzurri ieri si sono trasferiti a Saint Remy, la città natale di Nostradamus.

Sfilata tra due ali di folla, festa in piazza, consegna dei “caps” mondiali. Una ventata d’aria nuova in un ambiente che “all’improvviso ha avvertito tutto il peso della lunga preparazione (quasi due mesi e mezzo, ndr), inizialmente attutito dall’entusiasmo”.

“Il primo obiettivo dev’essere ricreare un’identità comune – conclude Ricci. E’ il piacere di giocare, che contro la Romania è mancato”.

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