Mental Coach: Due valdostani alla corte azzurra

LA VALLEE – 7 luglio 2007

Mental Coach: Due valdostani alla corte azzurra

La Salle 

Marco Patacchini e Marco Valerio Ricci hanno una caratteristica in comune: oltre ad essere valdostani, faranno parte della spedizione azzurra ai mondiali francesi di rugby del prossimo mese di settembre.

Ma non come giocatori.

I loro ruoli infatti fanno parte dello staff tecnico, ma con caratteristiche diverse. Marco Patacchini come medico della squadra azzurra (affianca il responsabile Gianluca Melegati e il dottor Alessandro Patricola). “Sono ormai quattro anni che lavoro con gli azzurri – dice – ed all’inizio gli amici mi schernivano un pò, in quanto il rugby non era molto popolare. Adesso invece è molto più conosciuto come sport, ma lo spirito rimane lo stesso”.

Nello specifico Marco Patacchini si occupa di traumatologia dello sport, curando gli infortuni della squadra. In questi giorni stanno recuperando alcuni giocatori, tra cui il capitano Marco Bortolami e Martin Castrogiovanni: “l’obiettivo è quello di aumentare gradualmente la preparazione fino ad arrivare alla condizione top per l’inizio dei mondiali.

Questi ragazzi hanno tempi di recupero straordinario, e ciò è dovuto al tipo di preparazione. Come ha detto il ct Pierre Berbizier – afferma Patacchini – l’obiettivo è quello di giocarci tutte le partite fino in fondo”.

L’altro valdostano facente parte dello staff è Marco Ricci, che ha il ruolo di Mental Coach( preparatore mentale), ed accompagnerà fino alla fase del mondiale, senza però interferire con il lavoro del tecnico, con il quale concorda i periodi di preparazione dei ragazzi.

“Il mio lavoro – spiega Ricci- è quello di aiutare i ragazzi a raggiungere degli obiettivi, sia attraverso lavoro individuale che di gruppo, stabilendo chiaramente quali siano lasciare fuori le pressioni esterne. Ciò può avvenire attraverso due modalità: ascoltare i ragazzi per far loro esprimere alcuni aspetti che li renda autoconsapevoli, oppure fare gruppo tramite alcune attivita”.

Ne è un esempio la giornata di mercoledì scorso, 4 luglio, priva di allenamenti ma interamente dedicata al rafting.

Ma non solo, ad esempio la visione di alcuni film come “Il sapore della vittoria” con Denzel Washington “è per il gioco di squadra ricco di metafore, ed aiuta i giocatori a fare gruppo, in una nazionale come la nostra con dei giocatori nati in altri paesi”.

Il lavoro di Marco Ricci non è quello di motivatore, come ama precisare, ma di coaching: “Infatti lavoriamo anche per alcune aziende. Aiutiamo le persone ad avere maggior conoscenza di se stessi, senza dare motivazioni. Quello viene da sé.”